Gli Arbeitskommando con internati militari italiani a Berlino e dintorni

Nel settembre 1944, al momento del passaggio allo stato giuridico di lavoratori civili, il più grande gruppo nazionale nel campo principale III D (Berlino e regione circostante) era quello degli italiani. Anche in confronto al resto della Germania, a Berlino è stato impiegato un numero elevatissimo di internati militari italiani.

La mappa interattiva fornisce una panoramica degli Arbeitskommando in cui sono stati impiegati gli internati militari italiani. Vi sono riportati il numero degli Arbeitskommando, l’ubicazione delle aziende e gli indirizzi degli alloggi, dei campi e degli ospedali per i prigionieri di guerra. Il database non è da considerarsi al momento esaustivo. Le sedi qui elencate sono il risultato delle ricerche condotte finora e che vengono continuamente aggiornate. Ulteriori informazioni per le ricerche sugli internati militari italiani sono disponibili qui.


Documenti personali

Grazie ai documenti personali emessi durante la prigionia in molti casi è possibile localizzare il luogo in cui lavorò un internato militare italiano (IMI). Cartoline, lettere, schede e altri documenti contenevano di regola informazioni sullo Stammlager (campo base per i militari di truppa) e l’Arbeitskommando del prigioniero. Vi erano riportati ad esempio dati come "Stalag III D, Akdo. 180". Grazie al numero dello "Stalag" è possibile localizzare la regione o il distretto militare in cui un internato militare era stato impiegato. In questo caso III D sta per Berlino.

A
Registrazione del numero di campo base (in questo caso: III B) e del numero di matricola del prigioniero (in questo caso: 308357).

B
In caso di decesso sulla scheda personale si apponeva una croce.

C
Dati anagrafici con nome e cognome, religione, nomi dei genitori, grado militare e reparto di appartenenza nell’esercito italiano, luogo e data della cattura e professione.

D
Foto segnaletica, impronta digitale e indicazione della statura e del colore dei capelli. Questi dati servivano a garantire l’identificazione del prigioniero.

E
Indirizzo della famiglia o di una persona vicina alla quale comunicare l’eventuale decesso.